Prelievo abusivo benzina aziendale: legittimo il licenziamento
La Suprema Corte, con sentenza n. 21591/2020, ha confermato la legittimità del licenziamento di un dipendente che aveva prelevato senza autorizzazione alcuni litri di benzina di proprietà del datore di lavoro.
Secondo i Giudici di legittimità, infatti, il comportamento tenuto dal lavoratore assumeva una particolare gravità in quanto lesivo dei parametri di sicurezza vigenti nello stabilimento e tale da causare la rottura irrimediabile del rapporto di fiducia col datore di lavoro.
La Cassazione, infine, ha confermato anche la condanna del lavoratore al pagamento delle spese processuali. Corretta e non contestabile, viene chiarito, l’applicazione del «criterio legale della soccombenza», non essendovi ragioni «per derogarvi», sanciscono i magistrati, respingendo i richiami difensivi alle posizioni economiche delle parti in causa (con allegazione dello stato di disoccupazione del lavoratore).
Cass. n. 21591:20 (legittimo licenziamento per prelievo abusivo benzina aziendale)